GelosaMente – La gelosia sull'"Isola del giorno prima" di Umberto EcoL’isola del giorno prima è il terzo romanzo di Umberto Eco, pubblicato nel 1994 per Bompiani a seguito de Il nome della rosa (1980) e de Il pendolo di Foucault (1988). Il protagonista del romanzo è Roberto de la Grive, naufrago che trova rifugio su una nave incagliata, la Daphne, ancora carica di acqua e viveri. La vicenda è ambientata nel 1643, peraltro pochi anni prima dell’omologa avventura di Robinson Crusoe, immaginata da Daniel Defoe nel 1659.

Il racconto si struttura attraverso dei flash-back che ci permettono di scoprire gradualmente la storia del protagonista, il cui punto focale è la battaglia di Casale Monferrato, insieme al suo amore per una misteriosa signora. Ed è proprio su questo amore che ci concentriamo ora: Roberto, ormai isolato dal mondo, pensa frequentemente alla donna amata, da cui probabilmente resterà separato per sempre. Subentra quindi nel personaggio quel sentimento di gelosia inevitabile che ha ispirato a Eco le bellissime pagine del ventottesimo capitolo: Dell’Origine dei Romanzi.

La gelosia scaturisce dal sospetto di Roberto di essere stato sostituito, a Parigi, dal fratello Ferrante, che quindi in sua assenza ha tutta la possibilità di corteggiare e amoreggiare con la signora: «Non rimaneva dunque che pensare Lei accanto a Ferrante, ed ecco che quel purgatorio marino si trasformava in un inferno». Fino a questo punto, la condizione di isolamento data dal naufragio si era rivelata quasi sopportabile; la situazione tuttavia degenera con il subentrare della gelosia, che lo destabilizza.

Umberto Eco, attraverso il personaggio di Roberto, così definisce la gelosia: «Un trasporto che da un male immaginato trae un dolore reale». La gelosia spesso non ha riscontri reali; il 90% di essa è fatto di immaginazione. Da notare come venga definita non “sentimento”, bensì “trasporto”, un termine più forte che allude all’aspetto passionale e indomabile della gelosia, che trascina come un fiume in piena tutto ciò che incontra sul suo corso e non può essere controllata.

In L’isola del giorno prima l’autore definisce anche il geloso con queste parole: «Un ipocondriaco che diventa malato per paura di esserlo». Una definizione concisa, ma precisa e fulminante, che individua una delle cause principali di questo sentimento: la paura. Essa nasce perlopiù dalla lontananza, nel momento in cui siamo separati, per qualche ragione, dalla persona amata, e non possiamo condividere il nostro amore con lei, né direttamente verificare che l’amore per noi esista ancora, sia ricambiato, e non sia stato dimenticato.

Tuttavia, per Eco l’amore assente è pur sempre amore, e a volte si entra in una spirale per cui, pur di non rimanere senza, ci si crogiola nella sofferenza che esso procura. Roberto, ad esempio, è un naufrago, sa benissimo di essere rimasto ormai isolato dal consorzio umano, e forse anche per questo tende ad aggrapparsi con maggior forza al ricordo della sua Lei, che per lui è, contemporaneamente, veleno e antidoto.

GelosaMente – La gelosia sull'"Isola del giorno prima" di Umberto EcoLo scrittore introduce inoltre una geniale riflessione sulla gelosia sublimata attraverso la letteratura: siamo infatti nel capitolo in cui Roberto, il protagonista, decide di scrivere il romanzo della propria vita, per dare un senso al proprio isolamento e al naufragio. Solo scrivendo potrà razionalizzare i sentimenti che prova, inserendoli in una vicenda immaginata che si svolgerà in un luogo ben preciso: il Paese dei Romanzi. È qui che Roberto sarebbe potuto divenire demiurgo di una storia, creando, grazie alla potenza del proprio amore per la donna amata, Lilia, il romanzo dei suoi amori con Ferrante. Una storia che potrebbe benissimo avverarsi nel mondo reale: ma, ormai, questo a Roberto non interessa più, perché è entrato in possesso del potere mitopoietico di creare storie, complicandole e sciogliendone poi i nodi a piacimento: «Spiegare le mie sventure in forma di Romanzo, significa assicurarmi che di quel guazzabuglio esiste almeno un modo di dipanare l’intrigo».

Roberto, dopo questa approfondita riflessione, si trova ormai al di sopra di ogni vicenda, di ogni gelosia appartenente al mondo reale. È entrato nel Paese dei Romanzi, felicissima invenzione, ne L’isola del giorno prima, del nostro rimpianto Eco: un paese dove dare sfogo alle nostre fantasticherie e utilizzare la scrittura come terapia per liberarci dai nostri incubi: «solo edificando quel mondo romanzesco avrebbe scordato il mordicamento che gli procurava la gelosia nel mondo reale».

Arianna Capirossi per MIfacciodiCultura