Ci sono autori che diventano celebri e universalmente conosciuti grazie ad un’unica opera, che nella maggior parte dei casi non è la sola da essi realizzata ma che è evidentemente la prima a cui noi ricolleghiamo la loro penna.  Nel caso dello scrittore britannico Daniel Defoe l’associazione scatta immediata e senza alcun dubbio ci porta a Le avventure di Robinson Crusoe.

Moll Flanders, Daniel DefoeIn realtà Defoe scrisse il suo celebre romanzo solo all’età di 58 anni, dopo una vita che potremmo per certi versi definire avventurosa. Nato a Londra nel quartiere di Stoke Newington il 3 aprile 1660, il suo vero cognome era semplicemente Foe, ma lui stesso lo fece modificare nel più ricercato e aristocratico Defoe. Seguendo le orme del padre, che era mercante di candele, da giovane ebbe una formazione in cui non trovarono posto gli studi classici, bensì discipline quali l’economia, la geografia e le lingue straniere. Decise dunque di lanciarsi nel mondo degli affari e nel giro di qualche anno riuscì a raggiungere un grande successo, fatto che gli permise di prendere in sposa Mary Tuffley, figlia di un ricco mercante con la quale avrà sette figli.

Gli alti e i bassi si riveleranno però una costante nella vita di Daniel Defoe, che nel 1692 finì per la prima volta in bancarotta e, di conseguenza, in prigione. Per risollevarsi da questa condizione avviò diverse attività: una fabbrica di mattoni, un servizio di consulenza per il governo inglese e qualche pubblicazione come saggista, concentrandosi su economia e politica. A questo proposito, risultano particolarmente all’avanguardia le sue proposte per la creazione di una banca centrale (che verrà effettivamente realizzata nel 1694), di un sistema pensionistico e di società di assicurazioni.

Defoe non era quindi il classico scrittore distaccato dal mondo che vive nutrendosi di fantasia e di antiche emozioni, ma un uomo pienamente inserito nel suo tempo, che cerca in tutti i modi di fare fortuna, o almeno di guadagnare il più possibile per vivere dignitosamente. La scrittura per lui non sarà mai una vocazione o un sogno da realizzare, ma piuttosto un mezzo attraverso il quale mettersi a servizio del miglior offerente. Ciò non vuol dire non avesse talento, anzi.

Le avventure di Robinson Crusoe, Daniel DefoeA partire dai saggi del critico inglese Ian Watt, Daniel Defoe viene considerato il padre del romanzo moderno, dove diventa fondamentale la presenza di un personaggio che fa da motore per lo sviluppo dell’intera vicenda. L’altra costante che ritroviamo nei romanzi di Defoe è la presenza della verosimiglianza, portata in molti casi ai suoi estremi: spesso Defoe tentava di far passare le storie che narrava come fatti realmente accaduti, per renderli più appetibili al pubblico inglese e per ottenere maggior successo nelle vendite.

L’altra veste con cui lo scrittore riuscì ad emergere abilmente fu quella del giornalismo. La rivista The Review da lui fondata divenne una pietra miliare nella storia del giornalismo inglese e molti lo ritengono un pioniere nel campo del giornalismo tabloid, che si basa sul formato ridotto e su notizie più di tipo locale, mondano e scandalistico.

Daniel Defoe fu uno scrittore spesso sopra le righe, che non aveva paura di uscire dai modelli tracciati e di sperimentare nuove soluzioni. Solo in questo modo riuscì a dar vita a innovazioni che diedero poi nuovo ossigeno alla letteratura, consacrandola in una delle forme che resta ancora oggi quella più amata dal grande pubblico: il romanzo.

Alessia Sanzogni per MIfacciodiCultura