Dal salotto più giallo e irriverente, siamo in diretta per theCapulets, nel nuovo incontro a tema favole moderne

– C’era una volta una principessa…

– no, una principessa no! Poi resta chiusa nel castello a fare le pulizie o deve farsi prendere per i capelli per uscire.

– e poi perché le donne sono sempre addormentate?

– d’accordo, c’era una volta una nobile che tesseva amorevolmente in attesa…

– Lei in standby mentre lui gira il mondo, non si può sentire!

Le voci nella libreria si animano, la discussione diventa frizzante. La stanza è illuminata da una luce soffusa, tra libri e quadri che si alternano colorati. Le copertine dedicate ai grandi della storia sembrano attestare la loro presenza e guardare con piglio severo gli ospiti pronti a sovvertire anni di teorie e preconcetti.

– va bene, C’era una volta una maga che ammaliava con le sue incredibili magie..

– e poi finiva al rogo assieme a scienziate, condottiere e ribelli. sante o streghe, incontenibili, imprevedibili, temibili. eretiche e outsider.

– oh dunque, di quale donna posso raccontare?

– impegnati, suvvia! siamo donne, oltre alle gambe c’è di più…

– pensando all’audacia mi torna in mente la vicenda di Maria Rosa e Savina Pilliu

– Finalmente una storia avvincente, raccontaci

– una famiglia sarda di umili origini vive a Palermo, ha una casina all’imbocco del parco della Favorita e apre un negozio di generi alimentari. Il papà muore giovane e la mamma resta da sola con le due figliolette. La donna fronteggia avversità e periodi difficili, anche la pressione di uomini poco specchiati, che volevano acquistare il suo terreno per far posto a una mega costruzione. Passano gli anni ma le donne continuano ad opporsi agli interessi della mafia, che prova in tutti i modi a scalzarle. Tramite uno stratagemma, un’azienda affiliata al clan si dichiara proprietaria di tutto il lotto, comprendendo anche i loro immobili. Così, la demolizione avanza. Le sarde si oppongono con fermezza. Restano le figlie, Maria Rosa e Savina, a rivendicare i loro diritti e a presidiare gli edifici. Servono oltre due decenni per scoprire la verità, riconoscendo l’inganno degli imprenditori mafiosi e i diritti delle sorelle. A loro, però, non è stato dato alcun risarcimento. Il quartiere le ha abbandonate, nessuno entra più nemmeno nel negozio. Eppure, le donne coraggio, sole e senza mezzi, continuano a tener testa a tutti i soprusi della mafia e della forza maschile.

– Mi piacciono le donne risolute e determinate, forse in fondo lo sono tutte.

– L’anima femminile è parte della Libertà.

– Sempre proiettate verso il futuro, come insegnano Gabrielle, Amelia, Rita, Margherita.

– Le nuove influencer dove le mettiamo?

– Fiabe moderne sui generis, rivalsa femminile certo. Però..

– Pensiamo a Marilyn, Magnani, Audrey, Grace, anche nello spettacolo può esserci spessore. Vissuti importanti, storie di conquiste e di eleganza mai scontata.

– La bionda più celebre della storia può essere ricordata per molti motivi. Ve ne racconto uno sconosciuto ai più: negli Stati Uniti del 1954 la Corte Suprema aveva dichiarato incostituzionale la segregazione razziale nelle scuole. Ella Fitzgerald, al tempo, ha già pubblicato un album e conta moltissimi fan, ma è in difficoltà. La bella Marilyn è tutt’altro che svampita, ascolta musica di qualità e quando apprende che all’artista è stata sbarrata la porta del Mocambo, prestigioso locale in Sunset Boulevard a West Hollywood, telefona al manager del bar e conclude un accordo strepitoso. L’esibizione della cantante era garantita dall’impegno di Marilyn a sedere in prima fila ogni sera. Ella Fitzgerald fu la prima donna nera a esibirsi in un locale di Hollywood tanto importante, dando una spinta decisiva all’integrazione razziale.

– L’errore è sempre stato seguire le idee e gli standard maschili, come se fossero migliori a prescindere. Sono quasi certa che già nella preistoria le donne davano una pista a tutti.

– C’era una volta, Mary Anning la prima paleontologa che studiò i dinosauri. I suoi contributi furono fondamentali per scoprire l’evoluzione della terra e le specie estinte. Ma contro di lei giocò la sua condizione di donna povera e operaia, le sue pubblicazioni scientifiche vennero sempre attribuite ad altri colleghi. Soltanto nel 2010 è stata riconosciuta dalla Royal Society of London come una delle dieci scienziate britanniche più influenti della storia.

– C’era una volta Boudicca, regina degli Iceni, che guidò la grande ribellione contro la feroce occupazione romana. Radunò un esercito composto da tribù celtiche e nonostante la disparità di forze, Boudicca ottenne alcune vittorie significative, diventando un simbolo di coraggio e resistenza contro l’oppressione.

– Artemisia fu regina e ammiraglio della città di Alicarnasso, parte dell’attuale Turchia. L’unica donna col grado di comandante, alla guida di cinque triremi, abile anche nel consigliare il re Serse. Erodoto la descrisse come coraggiosa e strategica. La sua indipendenza di pensiero l’ha resa esempio di valore e audacia già nell’antica Grecia.

– C’era una volta, Beatrice della Scala. Visse nel ‘300, figlia del signore di Verona, Mastino II della Scala, e sposa di quello di Milano, Barnabò Visconti, con cui ebbe 15 figli. Portò avanti la signoria di Milano con una visione moderna, lei stessa si mise in marcia con il suo esercito per riconquistare il territorio veronese. Le è stata dedicata prima una chiesa e poi il teatro che ne ha preso il posto, l’oggi celebre teatro alla Scala.

– Le favole dovrebbero sempre iniziare così “c’è una donna eccezionale che riesce a fare egregiamente qualsiasi cosa voglia”.

– Hai ragione, pensa a Rosa Parks, una sarta che ha scelto di andare contro le leggi razziali dell’epoca, rifiutando di cedere il suo posto sul bus. Anna Politkovskaya è stata uccisa per il suo impegno di giornalista d’inchiesta. Tawakkol Karman è stata fondamentale per la primavera araba, Masha Amini per la resistenza iraniana. Sono davvero tante le donne che fanno la differenza ogni giorno, anche rischiando la vita.

– Frida, Simone, Alda. Il contributo delle donne è immenso. Sportive, inventrici, scienziate, artiste, letterate, fisiche e astrofisiche, neurologhe, politiche, imprenditrici, imperatrici, regine e popolane. Donne della polizia, dei vigili del fuoco e del soccorso. Ogni donna nei secoli ha sfidato pregiudizi e superato infiniti ostacoli. Anche restando nella penombra e nell’anonimato. Nel quotidiano, perché bisogna sempre impegnarsi il quadruplo e conquistare tutto. Ricordati che Mary Anderson ha inventato il tergicristallo nel 1903 e ha tentato di venderlo mentre ne aveva i diritti, ma nessuno lo ha considerato un’invenzione di valore perché a proporlo era una donna.

Andò peggio a Hedy Lamarr, anche se fu definita la donna più bella del mondo. Oltre ad essere una stella di Hollywood è stata una geniale inventrice ed è anche grazie a lei se oggi abbiamo il wireless. Lei che sognava di fare l’ingegnere, non ha mai smesso di inventare. In piena Seconda Guerra Mondiale, con il compositore George Antheil ha sviluppato un metodo per guidare a distanza i siluri, ispirato a un sistema che permetteva di sincronizzare diversi pianoforti. Nel 1942 il brevetto viene presentato alla Marina Americana, ma per i vertici dell’epoca era impensabile prendere in considerazione l’idea di un’attrice. Il brevetto finisce così in un cassetto, viene recuperato solo negli anni ’50 utilizzato prima a scopi militari e poi nelle telecomunicazioni, cellulari inclusi.

– L’eccellenza femminile si declina in tanti modi: Fabiola Gianotti è una fisica e direttrice generale del CERN di Ginevra; Francesca Bellettini manager dell’alta finanza è Presidente e AD della maison YSL, tra le 25 donne più influenti al mondo. Samantha Cristoforetti è stata la prima donna europea comandante dell’equipaggio della Stazione spaziale internazionale. L’italoamericana Carolyn R. Bertozzi, già premio Nobel per la chimica, ha introdotto le reazioni bioortogonali funzionali alla ricerca contro il cancro. Cristiana Vignoli, premiata tra le migliori imprenditrici d’Europa, è AD di Hemera Pharma, spinoff dell’Università di Verona e di Milano, un’azienda biotech specializzata in medicina rigenerativa per le malattie neurologiche. Un progetto tutto italiano di alta ricerca, la cui terapia cellulare si candida ad essere la prima cura al mondo per le lesioni del midollo spinale.

– Mamme, sorelle, amiche, figlie, mogli, amanti, confidenti. Tanti sacrifici, occhi bagnati di vita e lungimiranza. Essere Donna significa dover dimostrare ogni giorno di essere capace, di meritarsi quel posto; driblare tra parole e gesti maschili, portare sulle spalle la pesantezza del lavoro e delle dinamiche sociali. 3 miliardi e 215 milioni di donne che, se solo fossero unite e solidali, potrebbero cambiare le sorti del mondo.

– Donna sempre colpevolizzata; il discredito sociale prima, l’oblio poi. Uccise solo per il fatto di essere donne. Ancora oggi, nonostante tutto.

– Cambiamo la narrazione. Come inizia una favola moderna ?

– c’è una Donna che può togliersi il velo, leggere, camminare e guidare senza essere punita.

– c’è una Donna che può lavorare senza essere discriminata.

– c’è una Donna che può essere e fare tutto quello che desidera.

– c’è una Donna che può amare ed essere amata da chi vuole.

– c’è una Donna che non si arrende.

– c’è una Donna che Vince.

– c’è una Donna che Vale.

– c’è una Donna che Vive.

Fuck Pirlott, let’s rock

Lara Farinon per MIfacciodiCultura