Auguste Comte (Montpellier, 19 gennaio 1798 – Parigi, 5 settembre 1857) viene generalmente considerato come il padre del positivismo. È con lui che si inizia infatti a ricondurre ogni forma di conoscenza a un sapere cosiddetto positivo, fondato cioè su fatti empiricamente connessi in un sistema di leggi. Con il positivismo inaugurato da Comte, si inaugura anche un nuovo modo di fare ricerca: si parte da un’osservazione di un fatto e si continua con la sperimentazione empirica e scientifica delle relazioni tra vari fatti.

Auguste Comte

Nel 1817 il filosofo Auguste Comte inizia una collaborazione con il segretario di Saint-Simon nelle sue iniziative editoriali. È da questo momento che tra Comte e Saint-Simon si instaura un legame intellettuale di reciproca influenza. Qualche anno dopo però, nel 1824, Comte interrompe la collaborazione con il maestro dal momento che erano molti i punti di attrito tra i due. Comte cerca poi di ottenere una cattedra a Parigi, ma riusce a diventare solo ripetitore, ovvero a ricoprire l’attività di assistente e successivamente quella di esaminatore.

Da questi fatti Comte comincia a nutrire la volontà di tenere privatamente un corso di filosofia positiva. Dove? Nel proprio appartamento. Tra il 1830 e il 1842 pubblica il Corso di filosofia positiva che raccoglie, in sei volumi, le lezioni da lui tenute. Sono proprio queste tesi che verranno riprese successivamente nel testo del 1844: Discorso sullo spirito positivo. La sua vita personale ed economica è però particolarmente difficile e questo porta il filosofo a tentare il suicidio. Nell’ultima parte del suo pensiero, si assiste a una svolta religiosa, amplificata anche dall’incontro con la sorella di un suo allievo della quale si innamorerà, ma che morì pochi mesi dopo di tubercolosi. Questa “svolta religiosa” culmina nel 1848, quando Comte pubblica il Discorso sull’insieme del positivismo in cui inventa una religione positivistica. Muore nel 1857 a causa di un’emorragia interna, a soli 59 anni.

Auguste Comte
Monumento a Auguste Comte

Dopo questo breve excursus sulla vita di Comte è interessante analizzare la sua filosofia fin dagli albori della sua attività intellettuale. Uno dei cardini del suo pensiero è la legge dei tre stadi che sostiene che ci siano tre stadi che rappresentano le tre fasi di sviluppo che riguardano l’uomo in particolare, e l’umanità in generale. Questi tre stadi vengono indicati da Comte come:

  • lo stadio teologico, che Comte associa all’infanzia in cui gli esseri umani vogliono conoscere la natura delle cose e per farlo ricorrono alla fantasia. In questo stadio si ricerca la causa assoluta di tutto, rintracciandola in un’entità soprannaturale;
  • lo stadio metafisico, che corrisponde all’adolescenza e rappresenta un ponte tra il primo e il terzo stadio. Questo stadio mantiene con lo stadio precedente, la voglia di conoscere la causa delle cose, ma la differenza è che questa causa non si identifica più con un’entità soprannaturale, ma con una astratta, presente in natura;
  • lo stadio positivo è quello in cui l’uomo raggiunge la maturità. Qui si rinuncia alla pretesa di conoscere l’essenza delle cose e si vuole indagare solo la relazione tra di esse.

Come ovvio che sia, è nel terzo ed ultimo stadio che secondo Comte si giunge alla filosofia positiva in cui l’essere umano, abbandonata l’illusione di potersi affidare a concezioni di tipo teologiche o metafisiche per raggiungere l’essenza delle cose, si affida ad un procedere prettamente scientifico per indagare la realtà. A questa concezione comtiana ne è direttamente collegata un’altra. Le scienze – secondo Comte – per essere realmente tali, devono raggiungere lo stadio positivo, passando per gli altri due. Secondo la sua filosofia, il percorso compiuto da ogni disciplina per raggiungere questo stadio è differente. Spiegandoci meglio, secondo il filosofo ci sono scienze, che – per il proprio oggetto di studio – impiegano meno tempo, ed altre che ne impiegheranno di più. Secondo questa logica, le prime a raggiungere questo stadio saranno l’astronomia, la fisica e la chimica poiché studiano la materia inorganica che è meno complessa. A questo elenco seguiranno poi la biologia e la sociologia che, avendo per oggetto di studio rispettivamente organismi naturali e sociali, sono più complesse.

Auguste ComteUno degli aspetti più rilevanti della filosofia di Auguste Comte è la sua indagine circa la possibilità di riorganizzare la società su basi nuove che partano da un’applicazione pratica del sapere positivo. Questo è un aspetto importante del pensiero comtiano alla luce della nostra attuale società. Quanto fondamentale sarebbe pensare concretamente alla riorganizzazione della nostra società, del nostro modo di essere? Il “problema” alla base del nostro modo di procedere è che tendiamo a coprire i problemi, più che a rimediarvi, stravolgendo tutto dal principio. La filosofia di Comte ci aiuta a capire che la riflessione è alla base dei cambiamenti e in questo, come sempre, la filosofia in generale rappresenta una guida fondamentale.

Vanessa Romani per MIfacciodiCultura