Viaggio all’interno dei sentimenti: la rabbia degli uomini moderni

La rabbia è una raffica di vento che 

spegne la lampada dell’intelligenza.

Robert Ingersoll 

Emozione primordiale, innata, che deriva dall’istinto di difendersi per sopravvivere nell’ambiente in cui ci si trova e ha una funzione adattiva. Mobilita l’energia necessaria per cambiare le cose, ci risveglia dalla passività e prepara a combattere. Rabbia, dal latino rabi-es, si connette alla radice a cui fanno riferimento in sanscrito rabh-ate, agire violentemente, e rabhas, impeto furioso. Con lo stesso nome è stata, non a caso, identificata anche la malattia animale che si caratterizza per il continuo mordere e l’eccesso di ira.

Ricorda che l’animale ha la rabbia e nessun controllo, mentre tu, uomo, hai la ragione e il controllo.

Robert Ingersoll (1833-1899)

Dal passato molte cose sono cambiate, abbandonate le caverne e deposta la clava, adesso andiamo in escandescenza anche per il superfluo e banale. L’uomo moderno è caratterizzato da una forte aggressività, che riversa contro i propri simili e se stesso. Le necessità primarie sono generalmente soddisfatte, ma l’uomo soffre di forti condizionamenti che lo vedono protagonista e vittima di troppe aspettative e obiettivi difficili da raggiungere. La rabbia ha dei picchi in eccesso: collera, esasperazione, furore, o di intensità minore: irritazione, fastidio, impazienza. Il più delle volte si manifesta verbalmente con l’alterazione del tono di voce. L’organismo assume anche una postura che gli permette di entrare prontamente in azione. Comporta variazioni fisiologiche come frequenza cardiaca e pressione sanguigna maggiori, tensione muscolare e iper-sudorazione, alti livelli degli ormoni dell’energia (l’adrenalina e noradrenalina). Tutto questo ci dice che il nostro corpo è pronto a difendersi contro il presunto nemico. La letteratura, la storia, i miti antichi e la religione fanno combaciare questo stato d’animo con la potenza e la forza fisica (l’ira di Achille, la furia di Orlando, l’ira di Dio…). La ribellione è una condizione che si lega al senso di giustizia, alla violazione di leggi e norme, è quindi idonea reazione ai torti e alle offese. Ma l’ira per se stessa viene inserita tra i vizi capitali. La rabbia disadattiva (cioè non sana), disfunzionale o patologica, crea infatti sofferenza individuale e compromette le relazioni sociali. Ci irritiamo perché ci sentiamo incapaci di avere il controllo. La rabbia è spesso provocata dalla frustrazione, cioè dall’essere ostacolati nel raggiungimento di un nostro obiettivo o desiderio, in modo temporaneo o permanente.

La rabbia è una follia momentanea, quindi controlla questa passione o essa controllerà te 

Omero

Le piccole sfuriate possono essere sane quando sono causate da un motivo valido e si sviluppano in modo proporzionale all’evento verificatosi. Gli esperti insegnano che tutte le emozioni se espresse in maniera eccessiva non sono funzionali. La rabbia porta all’azione e accieca la ragione, in preda alla furia si compiono atti pericolosi, a volte drammatici. Gli eventi vengono percepiti in maniera soggettiva, proprio per questo non è facile prevedere in modo univoco le reazioni. Ogni soggetto con problemi di gestione della collera sperimenta situazioni in cui secondo la sua percezione la rabbia è una risposta adeguata ed appropriata. Il campanello d’allarme è, principlamente, il livello qualitativo: una rabbia diffusa e generalizzata è patologica. Attraverso una ristrutturazione cognitiva si può aiutare la persona a percepire in modo più realistico ed accurato le situazioni, in modo che non vengano esagerati e distorti gli eventi in maniera negativa. Esprimere i propri sentimenti assertivamente sarebbe la modalità più sana, in rispetto a se stessi e agli altri. Non ne sembra consigliabile, invece, la repressione: il soggetto sposta l’attenzione su qualcos’altro ma non risolve il conflitto. La pericolosità di questo atteggiamento è nella mancata esternalizzazione, rovesciando i turbamenti nella dimensione interiore della persona. D’altra parte, lasciarsi andare senza limiti può intensificare l’aggressività e non contribuisce in alcun modo a risolvere la situazione. Gli psicologi e la scienza suggeriscono che la cosa migliore sia capire che cosa scatena a livello profondo il malessere per riconoscerne gli elementi attivanti. In particolare, ritengono fondamentale ritornare alla pianificazione del tempo personale ed ASCOLTARE, nel senso di comprendere noi stessi ed il messaggio che l’altra persona sta cercando di trasmettere e condividere.

L’arrabbiarsi e il castigare sono il regalo che ci viene dall’animalità. L’uomo diviene maggiorenne solo quando restituisce agli animali questo regalo di culla.

 Friedrich Nietzsche 

Friedrich Nietzsche (1844-1900)

La ricerca ha dimostrato che la rabbia è un sentimento in grado di autoalimentarsi, con una sorta di effetto cumulativo: ogni episodio di rabbia non fa che sommarsi e caricarsi dei precedenti. Può anche sfociare in comportamenti violenti e distruttivi. Non c’è solo la “rabbia collettiva” di rivolte e proteste, ma anche quella del singolo individuo che non si ritrova in questa contemporaneità. Attualmente sono sempre più frequenti i “Disturbi dirompenti del Controllo degli Impulsi e della Condotta” (DSM-5), tra cui reazioni aggressive esagerate rispetto alla causa e alla situazione. La rabbia spesso si manifesta senza motivo, la reazione è sproporzionata a qualsiasi provocazione, reale o percepita, con una varietà di sintomi (sudorazione, balbuzie, senso di oppressione al torace, spasmi, palpitazioni). Lancio di oggetti, rottura di cose, aggressioni a persone, atti di autolesionismo e tentativi di suicidio. Tramite un comportamento aggressivo si esprime anche l’incapacità di affrontare e gestire la situazione, la paura, la tristezza e il non sentirsi adeguati. Sembrerebbe, quindi, corretta l’interpretazione che vede l’aggressività come sintomo di fragilità interiore, timore di non essere ritenuti importanti, di essere sottovalutati o prevaricati. Aggressività e forza in effetti sono ben distinte: la forza interiore ci consente di non essere quasi mai aggressivi. Chi è sicuro di se stesso si rivolge al mondo senza temerlo. L’unica strada davvero efficace sembra, ancora una volta, ritrovare se stessi ed i propri equilibri.

Per ogni minuto che passiamo in preda alla rabbia, perdiamo sessanta secondi felici.

W.S. Maugham

Fuck Pirlott, let’s rock

Lara Farinon per MifacciodiCultura