#1B1W – Dance Dance Dance: Murakami e la danza delle sue parole

Murakami Haruki è uno scrittore, saggista e traduttore nipponico, affermato sia in patria che a livello internazionale. Le sue opere più famose sono Norvegian Wood (1987), Kafka sulla spiaggia (2002) e 1Q84 (2009-20010), bestseller che hanno venduto milioni di copie e tradotti in tutto il mondo. Oltre ad aver ricevuto diverse onorificenze, da molti anni è considerato uno dei candidati ideali per il premio Nobel alla letteratura. Scrive Dance Dance Dance come seguito del romanzo Nel segno della pecora (1982) e lo pubblica nel 1988, in Italia edito da Einaudi nel 1998.

Murakami Haruki

L’incipit del racconto vede il protagonista, un giornalista freelance con un divorzio alle spalle e senza nessun legame, che dopo dei sogni strani, si reca all’Albergo Delfino alla ricerca di qualcosa che nemmeno lui sa. Da qui partirà la trama, una sorta di investigazione alla ricerca di connessioni con le cose e di una vecchia amante, Kiki. Il nostro uomo, stanco di «spalare la neve», ovvero di fare le cose in maniera meccanica giusto per il dovere di farle, si butta a capofitto in questo mistero, incrociando una serie di buffi personaggi che arricchiranno le sue vicende: una adolescente ribelle e indovina, un vecchio compagno di scuola ormai famoso attore, un poeta americano senza un braccio, una nevrotica receptionist di albergo, una prostituta di lusso assassinata, una folle fotografa e uno scrittore in declino. Da queste premesse prende forma una trama complessa e per niente scontata, dove ogni personaggio è connesso all’altro, coinvolgendo il lettore completamente nella storia.

Dance Dance Dance è narrato dal protagonista in prima persona, di cui non conosciamo il nome per tutta la durata del romanzo. L’autore fa un lavoro di costruzione del personaggio notevole, un uomo di trentaquattro anni privo di valori con un vita molto dissoluta che si racconta e si apre man mano che si prosegue con le pagine del suo racconto. Una visione di un decadimento molto attuale, che fa evolvere il protagonista in maniera eccellente, trasformandolo da «l’uomo della luna», privo di alcun valore, a un uomo che ha bisogno di concretezza e realtà più di ogni altra cosa al mondo.

Edizione Inglese Dance Dance Dance – Murakami Haruki

I temi principali però sono quello dell’abbandono e quello della perdita, che in Murakami sono costanti: dalla ex moglie, alle amanti fino agli amici nessuno è fisso nella vita del protagonista. Dapprima c’è un velato disinteresse e una ferma convinzione sulla caducità della vita e delle cose. L’evoluzione che ci viene mostrata per tutto l’intero libro invece lo fa ai legami, alle cose importanti, senza lasciare scorrere la vita così come viene. Una parabola di redenzione che ci rende partecipi a un cambiamento di visioni, per arrivare all’epilogo dove l’autore ci vuole mostrare quello che veramente dovrebbe essere importante.

L’ambientazione è principalmente una Tokio iperrealistica, dove elementi moderni tipici della cultura capitalistica e le tradizioni giapponesi si mischiano e si uniscono durate tutta la storia. Per Murakami Occidente e Oriente si fondono assieme in maniera molto forte e omogenea. Si passa da elementi molto concreti, discorsi sul capitalismo contemporaneo e la vita in una grande metropoli al tradizionalismo e le suggestioni giapponesi. Realismo e paranormale si uniscono per tutto il libro, creando storia coerente a se stessa, che riesce a comunicare perfettamente con il lettore senza fraintendimenti ne forzature.

In Dance Dance Dance la musica è la protagonista nascosta della narrazione, essendo costante nelle pagine del libro e accompagnando il nostro personaggio principale per tutta la sua storia. La colonna sonora della storia è composta da musica internazionale, prevalentemente anni Settanta/Ottanta, che fanno danzare fino alla chiusura del cerchio della storia il nostro protagonista a ritmo di artisti del calibro di Elvis, i Rolling Stones o i Who.

Edizione italiana Dance Dance Dance – Murakami Haruki

Lo stile di Murakami è piacevole e scorrevole, e riesce, nonostante lunghe digressioni e accurate descrizioni, a non risultare pesante ma a raccontare a pieno la sua storia. Ogni personaggio è descritto fedelmente, ponendo l’accento oltre che sullo svolgimento principale, sulle cornici della storia. È un romanzo che va gustato lentamente e con le sue parole e la sua minuziosità l’autore vuole trasmettere proprio questo.

Una curiosità della narrazione è che uno dei personaggi che appaiono durante lo svolgimento della trama principale è uno scrittore il quale nome fa incuriosire noi lettori: infatti si chiama Makimura Hiraku, che non è altro che l’anagramma del nome dell’autore.

Dance Dance Dance è un libro appassionante e nonostante le sue 500 pagine ci incolla alle sue righe con la brama di arrivare all’epilogo della storia. Da leggere per gustare lentamente l’evoluzione di una trama perfettamente costruita, per crescere e danzare con il protagonista.

Giorgia Chiaro per MIfacciodiCultura