L’incertezza è ormai nel mio vivere quotidiano, ogni giorno è una conquista.

Ma mi chiedo, si può vivere così?

Rasentando il limite tra vivere e esistere?

Vorrei fermare il tempo per apprezzare quello che c’è di bello intorno a me e non pensare a quando lo perderò.

L’incertezza è ormai in me, non mi abbandona, come non i

abbandona la mia malattia, che ferma il mio essere nell’immobilità

assoluta.

…L’incertezza di vivere così…

(Ma è vita?, Rinasci, AliRibelliEdizioni 2021)

Era il 4 marzo 1997. La primavera di quell’anno bussava alle porte della natura, mentre nell’animo dell’autrice di questa poesia – Caterina Uttaro – si faceva spazio, invece, un certo gelo, tipicamente invernale. La sua giovane età e le paure legate alla malattia da poco diagnosticatale – la Fibrosi Cistica – la consegnavano ad un rifugio artistico fatto di disegni e parole di cui nessuno pare fosse a conoscenza. Ci sono voluti anni perchè qualcuno – sua sorella – li scoprisse e decidesse di darli alle stampe con la piccola silloge poetica dal titolo Rinasci (2021, AliRibellIEdizioni).

Non è una poesia ricercata, dalla laboriosità linguistica ostentata, da una ritmica, una metrica studiata: è una poesia vera. E’ un verace strumento dell’animo per cacciare via il dolore di una certa inspiegabilità che avvolge l’esistenza di chi scopre un eluttabilità sulla soglia.

La poesia di Caterian Uttaro è un unguento sulle sue ferite; è il balsamo con cui prova a lenire i dolori che vive nel suo intimo scegliendo di non ostentare mai la sofferenza che pure, pura, c’è. D’altro canto per lei la vita non è altro che un ricordo sussurra a se stessa e scrive; vago negli occhi del mondo ma in una vana ricerca (Ricerca, Rinasci, AliRibellIEdizioni 2021).

Sono parole d’ancoraggio, versi di tenace attaccamento alla speranza; una lettura la meritano per questo, per il senso più profondo della veridicità che intendo esprimere, fatta di tormento e coraggio.

Immagino che il mondo sia come una bellissima scatola

tutta colorata, nella quale vi sono

i più piccoli e disparati oggetti,

ognuno con una sua intrinseca utilità.

Anche quello che sembra il più banale

ha una sua funzione e una sua preziosità

e così la vita che ci è stata donata

noi la dobbiamo custodire e amare

perchè è un bene prezioso, anche se può sembrare scontata.

(Immagini sfuggenti, Rinasci, AliRibellIEdizioni 2021)

        Antonia De Francesco per MIfacciodiCultura