Music & Poetry – L’isola che non c’è, c’era e non ci sarà mai più

Music & Poetry - L'isola che non c'è, c'era e non ci sarà mai più
Hook e Peter, bene e male al cospetto del Tempo

Nel film Hook (che se non avete ancora visto, peggio per voi), verso la fine, c’è una scena che mi colpisce sempre. Mi colpisce come ti colpiscono spesso le cose belle: mi fa sentire sospeso tra un senso di appagamento e la totale convinzione di essere inutile. La scena chiamata in causa è quella in cui Peter Pan (interpretato da Robin Williams, un signore dalla parlata veloce, molto simpatico e che ci manca infinitamente) si rivolge ai Bimbi Sperduti e con una semplicità così forte da farti esplodere in lacrime, gli dice soltanto: «Grazie per aver creduto». Lui a quel punto non è più Peter Banning, «uomo insensibile ed egoista che beve troppo, ossessionato dal successo e che non ha mai tempo per la moglie e i figli» come lo descrive Capitan Uncino in persona. Non è più quella persona anestetizzata e drogata dal tessuto sociale, oppressa dalla filosofia del tutto-e-subito. No, non lo è. Lui è Peter Pan, anche se non se lo ricordava, anche se aveva fatto di tutto per dimenticarlo: Peter Pan, residente sull’Isola che non c’è.

Edoardo Bennato, autore da noi oggi scomodato per la nostra rubrica, ha cantato per una vita intera la ricerca della felicità. In tutto l’album Sono solo canzonette del 1980 (che, va ricordato, uscì appena quindici giorni dopo il disco Uffà! Uffà!, cosa che sconvolse critica e pubblico) il tema centrale è come riuscire ad essere felici. Per farlo bisogna sconfiggere i pirati, tutte quelle persone che ogni giorno provano a farci dimenticare chi siamo, provano ad annientarci psicologicamente, convincendoci che certe cose semplicemente non ci appartengono, che non ci meritiamo la bellezza. Per sconfiggere i pirati, però, bisogna credere. Bisogna credere nella felicità. Bisogna credere nell’Isola che non c’è.

Purtroppo funziona così, a volte nascondiamo la nostra vera natura per dimenticarci com’è fatta la felicità. È autodifesa in fin dei conti. A sapere com’è fatta la felicità, quando sai di non poterla avere, si soffre, si soffre enormemente. Allora, ed è una cosa che facciamo tutti ogni giorno, facciamo finta di nulla, facciamo finta di non ricordarci chi eravamo quando eravamo felici. «C’è perfino chi si dimentica il proprio swing», come dice il buon vecchio Bagger Vance.

Seconda stella a destra, questo è il cammino
e poi dritto fino al mattino.
Poi la strada la trovi da te,
porta all’isola che non c’è.

Forse questo ti sembrerà strano,
ma la ragione ti ha un po’ preso la mano.
Ed ora sei quasi convinto che
non può esistere un’isola che non c’è.

Music & Poetry - L'isola che non c'è, c'era e non ci sarà mai più
Sono solo canzonette, album storico dalle molte hit

Il cammino lo sapete, lo sappiamo. Non è difficile. Dobbiamo individuare quella seconda stella a destra, che assomiglia molto ad un mostro da sconfiggere a volte, e andare avanti fino all’alba. Ma Bennato ci dice una cosa che sa, e che sappiamo anche noi: non ci crediamo veramente. Ci siamo dimenticati non solo dov’è l’Isola, ma addirittura che un’isola esisterebbe, se solo ci credessimo.

E a pensarci, che pazzia:
è una favola, è solo fantasia.
E chi è saggio, chi è maturo lo sa,
non può esistere nella realtà.

Son d’accordo con voi, non esiste una terra dove non ci son santi né eroi.
E se non ci son ladri, se non c’è mai la guerra,
forse è proprio l’Isola che non c’è, che non c’è.

Pare folle vero? Una terra senza guerra, dove gli eroi non servono perché non ci sono i cattivi. E le persone a modo, le persone concrete, lo sanno che è tutta un’invenzione. Sono cose da bambini. Pensano questo perché, a mio parere, la fantasia per molti è una debolezza. Non che lo credano veramente eh, per niente. È che non possono arrendersi all’idea che, in realtà, la fantasia sia un’arma. E non possono farlo perché,, semplicemente, non ne hanno. Oppure ne hanno, ma non la sanno usare, il che forse è addirittura peggio.

Niente odio e violenza, né soldati né armi,
forse è proprio l’isola che non c’è, che non c’è

L’odio, il sentimento più amato, non esiste. Allora che razza di isola potrebbe essere se non proprio un’Isola che non c’è?

Music & Poetry - L'isola che non c'è, c'era e non ci sarà mai più
L’isola secondo Disney

In termini scientifici si dice che la luce sia assenza di buio. Sarebbe comodo usare questo stesso ragionamento per l’odio e per l’amore, ma non funziona esattamente così. L’odio è come Capitan Uncino: esiste per essere sconfitto da Peter, dall’amore. Il punto è che viviamo in un mondo in cui i Peter Pan vengono derisi e abbandonati a combattere da soli, mentre gli Uncino trionfano, sorretti dalla paura di fare del bene.

«Ma avere un cuore da bambino non è un vergogna. È un onore» scrisse un certo Hemingway. E noi la pensiamo umilmente allo stesso modo. Anche perché non c’è molto da fare: se dentro di te sei Peter Pan, lo sarai per sempre. Potrai perdere, potrai perderti, ma prima o poi guarderai sempre verso l’alto e vedrai la seconda stella a destra. E la seguirai, perché non puoi fare altro.

E ti prendono in giro se continui a cercarla,
ma non darti per vinto, perché
chi ci ha già rinunciato e ti ride alle spalle,
forse è ancora più pazzo di te.

Lascia che ridano. Tu hai già vinto. Non possono più farti del male.

Seconda stella a destra
questo è il cammino,
e poi dritto fino al mattino
poi la strada la trovi da te,
porta all’isola che non c’è.
Forse questo ti sembrerà un strano,
ma la ragione ti ha un po’ preso la mano.
Ed ora sei quasi convinto che
non può esistere un’isola che non c’è.
E a pensarci, che pazzia,
è una favola, è solo fantasia
e chi è saggio, chi è maturo lo sa
non può esistere nella realtà!
Son d’accordo con voi,
non esiste una terra
dove non ci son santi né eroi
e se non ci son ladri,
e se non c’è mai la guerra,
forse è proprio l’isola che non c’è
che non c’è.
E non è un’invenzione
e neanche un gioco di parole
se ci credi ti basta perché
poi la strada la trovi da te.
Son d’accordo con voi,
niente ladri e gendarmi,
ma che razza di isola è?
Niente odio e violenza,
né soldati, né armi,
forse è proprio l’isola che non c’è
che non c’è.
Seconda stella a destra
questo è il cammino,
e poi dritto fino al mattino
non ti puoi sbagliare perché
quella è l’isola che non c’è!
E ti prendono in giro
se continui a cercarla,
ma non darti per vinto perché
chi ci ha già rinunciato
e ti ride alle spalle
forse è ancora più pazzo di te!

 

Nicolò Peroncini per MIfacciodiCultura