Charlie Chaplin: l’immortalità del suo genio

MTIwNjA4NjMzNzY3NTYwNzE2Era il 25 dicembre 1977 quando, nel sonno, si spense Charlie Chaplin. Attore, compositore, regista, produttore, sceneggiatore. Una vera e inesauribile fonte di talento e genialità.

Nato a Londra il 16 aprile 1889, Charlie Chaplin non ha avuto un’infanzia spensierata e piena di sereno amore: il padre muore alcolizzato quando il piccolo Charles è giovane ragazzino, mentre la madre è una donna di spettacolo che soffre di instabilità mentale e nervosa. Il solo punto fermo nella vita del futuro genio del cinema muto è il fratellastro maggiore, il quale si prende cura di Charlie nel loro girovagare tra orfanotrofi e collegi (la madre era troppo povera per mantenerli) e lo porta con sé nel mondo dell’impresario teatrale Fred Karno. La compagnia gira diverse località, tra cui anche New York, la porta d’accesso al grandioso futuro cinematografico del talentuoso giovane londinese. Nel 1913 giunge il contratto di Charlie con Mack Sennett per la Keystone, per poi arrivare alla sua memorabile creazione: The tramp, o Il vagabondo, noto appellativo per la macchietta che è Charlot.

Si dà il via a una serie inarrestabile di produzioni con la Keystone, e subito dopo anche con la Essanay e la Mutual, fino a firmare il suo apice del successo con la First National, per la quale vengono realizzati i famosi Vita da cani, Charlot soldato, Il monello, Giorno di paga e Il pellegrino. Ma i suoi film più importanti, come La febbre dell’oro, Tempi moderni e Il grande dittatore, avranno l’etichetta chapliniana sotto la United Artists, fondata dal Charlie Chaplin nel 1919 insieme a Mary Pickford, Douglas Fairbanks e David Wark Griffith, vere leggende del cinema muto statunitense.

charlie-chaplinNon è solamente l’originalità di Charlie Chaplin a essere passata alla storia e aver fatto di lui un’icona delle pellicole del primo Novecento. E non è soltanto il buffo omino di Charlot, con il suo paio di scarpe enormi, i pantaloni extralarge, la giacca con la coda di rondine, i suoi baffetti, il suo copricapo e il bastone di bambù a porlo nel firmamento del cinema mondiale. Possiamo dire che è stata la sua arte in toto a gettare Charlie Chaplin tra gli eletti e i baciati dalla fortuna della fama eterna: un’arte e una capacità di saper far piangere e ridere con i film, quel saper trasmettere emozioni e riflessioni con un’empatia straordinaria. Il dialogo di Chaplin con il suo pubblico riguarda questioni sociali, messaggi e descrizioni relative ai tempi della sua contemporaneità, un discorso in pellicola senza sonoro che era in grado (e lo è ancora adesso) di arrivare e giungere alla sensibilità di chiunque lo seguisse, in maniera universale. La sua mimica, la gestualità, il linguaggio del corpo sono segni indelebili ed eterni di un mito artistico senza degno paragone.

Ma la vita privata resta, sin dall’infanzia, un tasto dolente per il nostro eroe del cinema. Il maccartismo imperante costringe Charlie Chaplin, assieme alle sue simpatie per il versante della sinistra comunista, a un’esclusione dagli Stati Uniti. Rientrato così in Inghilterra, si sposta definitivamente in Svizzera – tornerà in America solo per ritirare un Oscar alla carriera nel 1972 –, in una villa sul lago di Ginevra accompagnato dalla quarta moglie (frequenti gli scandali e le voci circolanti sulle avventure amorose dell’artista) e i loro figli. In questo luogo, poco lontano dalla nostra Italia, si arresta un pezzo di storia miliare della cinematografia internazionale.Charlie Chaplin statue, Vevey, Switzerland

La villa sul lago di Charlie Chaplin, compreso il parco che la circonda, è diventata ufficialmente sede di un museo dedicato all’indimenticabile protagonista del cinema muto, aperto nella primavera del 2016. I cinefili e gli appassionati di pellicole d’epoca non potranno che apprezzare questo sito che mette in mostra sia la vita privata di Charlie Chaplin – le stanze in cui visse per oltre vent’anni – sia la vita artistica, a cui sono stati dedicati spazi appositi nel parco circostante. Il museo organizza anche eventi cinematografici volti ad accogliere e riunire i cultori del settore, il tutto in quell’affascinante zona svizzera del fresco lago di Ginevra. A poca distanza da noi si trova quindi un vero gioiello artistico e culturale che non può non meritare una nostra visita, almeno in nome del genio talentuoso che è stato il suo proprietario.

Sabrina Pessina per MIfacciodiCultura