Qualcuno amava Giorgio Gaber perché…Qualcuno amava Gaber perché era comunista.

Qualcuno amava Gaber perché non era comunista, ma gli piacevano le persone intelligenti.

Qualcuno amava Gaber perché era di Milano.

Qualcuno amava Gaber perché aveva visto arrivare in Italia il rock ‘n roll.

Qualcuno amava Gaber perché amava Jannacci, Fo, Tenco, Celentano, Luzi, Gino Paoli… e allora doveva amare anche Gaber!

Qualcuno amava Gaber anche senza sapere che si chiamava Gaberscik.

Qualcuno amava Gaber perché aveva conosciuto uno proprio uguale al Cerutti Gino.

Qualcuno amava Gaber perché aveva rimorchiato ballando Non arrossire, o con Porta Romana.

Qualcuno amava Gaber perché… cantare melodico, rock, jazz, suonare ad alto livello la chitarra, presentare in tivù, duettare con Mina, con Fo, recitare in commedie musicali… ma sapeva fare di tutto quello là!

Qualcuno amava Giorgio Gaber perché…Qualcuno amava Gaber perché aveva bevuto Barbera e Champagne e metteva Una fetta di limone nel tè.

Qualcuno amava Gaber perché La fine degli anni Sessanta era un periodo straordinario, carico di tensione, di voglia, al di là degli avvenimenti politici e non, e fare televisione era diventato dequalificante.

Qualcuno amava Gaber perché il Signor G fu un alter ego che piacque subito, come pure il coraggio di abbandonare la via già battuta del successo e rimettersi in gioco.

Qualcuno amava Gaber perché il signor G è un signore come tutti, un personaggio che non recita più un ruolo ma recita se stesso, una persona piena di contraddizioni e di dolori.

Qualcuno amava Gaber perché il sodalizio artistico e l’amicizia con Sandro Luporini durarono per tutta la vita.

Qualcuno amava Gaber perché amava la musica.

Qualcuno amava Gaber perché gli piaceva tanto il teatro.

Qualcuno amava Giorgio Gaber perché…Qualcuno amava Gaber perché aveva una voce unica, e anche un cappello.

Qualcuno amava Gaber perché rimase folgorato dal Teatro Canzone.

Qualcuno amava Gaber perché aveva decisamente bisogno di farsi uno shampoo.

Qualcuno amava Gaber perché faceva vedere le contraddizioni, i limiti, le ipocrisie e le false coscienze de I borghesi.

Qualcuno amava Gaber perché tra un dialogo e l’altro, tra un impegnato e un non so, finivi per scoprire che la libertà non era star sopra un albero, e neanche il volo di un moscone.

Qualcuno amava Gaber perché anche lui doveva far finta di essere sano, per riuscire a vivere con la perdita del senso di identità, con l’impossibilità di conciliare gli ideali e la realtà.

Qualcuno amava Gaber perché comunque Ombretta Colli era una gran bella donna.

Qualcuno amava Gaber perché, come si fa a non amare Gaber?

Qualcuno amava Gaber perché si faceva sempre più aggressivo, e polemico, contro l’omologazione, e progetta una Rivoluzione a New York.

Qualcuno amava Giorgio Gaber perché…Qualcuno amava Gaber perché, quando è moda è moda, ma se io fossi Dio

Qualcuno amava Gaber perché tanti lo contestavano, a teatro, e gli tiravano pure le monetine addosso.

Qualcuno amava Gaber perché, dopo Mina e Fo, collabora anche con Battiato, e insomma deve esser bravo se tutti i migliori lavorano con lui.

Qualcuno amava Gaber perché ad un certo punto si è chiesto Se io fossi Gaber, e se lo chiedevano anche tanti altri.

Qualcuno amava Gaber perché erano tutti contro la massificazione, ma proprio tutti tutti, e anche lui.

Qualcuno amava Gaber perché aveva vinto un sacco di premi, anche il Tenco.

Qualcuno amava Gaber perché porta a teatro una donna tutta sbagliata, e aspetta Godot.

Qualcuno amava Gaber perché aveva scritto anche sei libri, ed erano ogni volta tutti assurdi spostamenti del cuore.

Qualcuno amava Gaber perché aveva anche interpretato cinque film, rischiando di vincere il David di Donatello per Rossini! Rossini!.

Qualcuno amava Giorgio Gaber perché…Qualcuno amava Gaber perché abbiamo avuto la democrazia e la libertà di pensiero, ma dopo ci sarebbe voluto qualche pensiero: e pensare che c’era.

Qualcuno amava Gaber perché anche lui si chiedeva cosa accidenti fossero la Destra e la Sinistra.

Qualcuno amava Gaber perché.. la critica alla società degli anni ’90… il conformista

Qualcuno amava Gaber perché non voleva insegnare ai bambini una vecchia morale, stanca e malata.

Qualcuno amava Gaber perché proprio non si sentiva italiano.

Qualcuno amava Gaber perché anche lui avrebbe voluto parlare in quel modo chiaro e diretto al Presidente.

Qualcuno amava Gaber perché imparava qualcosa già solo dai titoli dei suoi lavori, Un’idiozia conquistata a fatica, La mia generazione ha perso, … a volte non si capiva molto, ma si capiva che era importante.

Qualcuno amava Giorgio Gaber perché…Qualcuno amava Gaber perché lo aveva fatto tanto ridere… ma anche tanto piangere.

Qualcuno amava Gaber perché anche a lui era venuto un cancro, ai polmoni.

Qualcuno amava Gaber perché se n’è andato il 1° gennaio del 2003,

Qualcuno amava Gaber perché è sepolto al Cimitero Monumentale di Milano, ed è proprio giusto che sia in un posto così.

Qualcuno amava Gaber perché gli han dedicato di tutto, premi, eventi, opere, canzoni, fumetti, libri… e sembra sempre poco.

Qualcuno amava Giorgio Gaber perché un giorno aveva indegnamente interpretato la sua voce in uno spettacolo teatrale, e prima sapeva che era un grande, ma dopo molto di più.

Rispettosamente dedicato alla memoria di Giorgio Gaber (Milano, 25 gennaio 1939 – Montemagno di Camaiore, 1° gennaio 2003).

Vieri Peroncini per MIfacciodiCultura