E’ un’espressione comune, tanto che molte volte si sente dire “osservare il mondo con delle lenti rosa”, tramite cui ogni singola esperienza viene vista come positiva. Al contrario, sovente accade di riconoscersi “verdi dalla rabbia”, ma come mai questa continua associazione coi colori? Esiste una branca della psicologia, denominata Psicologia Ambientale, che si occupa dello studio dei luoghi e degli effetti che le peculiarità di tali spazi, dagli arredi alle tinte delle pareti, hanno sulla mente di chi vi si ritrova, da passeggero oppure no. Ebbene, sia i colori che la luce nelle sue gradazioni hanno un impatto diretto sull’umore, il più delle volte a livello inconsapevole. Ecco le caratteristiche colore-effetto psicologico associate ad ogni specifica tinta:

Detesto il bianco, Isabella: dissimula sobrietà e si impregna di qualunque altro colore. Lo trovo il più seducente dei colori, non riesco a resistere senza farlo mio.

– Bianco: rimanda alla purezza, a una condizione di rilassamento e a un momentaneo distacco dal mondo e dal suo caos. Contrariamente ai movimenti rapidi e frenetici, il bianco nelle sue varianti è neutrale, e suggerisce un sentore di pace che rimanda a uno spazio personale. Inoltre, il bianco è l’opposto del nero e dunque richiama l’antica antitesi luce-notte, quella che fin dai tempi degli antichi riflette l’evolversi dei giorni. Infine, il bianco rimanda alla pulizia, all’essenzialità e al candore delle dimore classiche, che ingenuamente si fanno risalire a un mondo iperuranico e perfetto
– Nero: contrariamente a quanto si potrebbe indovinare, il nero è associato alla fiducia, oltre alla solennità tanto decantata dalla moda attuale che predilige il nero come simbolo di eleganza (smagrisce e aggrazia la figura). Il nero evoca però anche la notte e i suoi abitanti, è un richiamo alla morte, alla scomparsa di luce, all’estraneità e alla mancanza di concretezza. Fiducia, solennità, sofferenza, lutto, morte, magia, mistero, oscurità, tenebre e ignoto, astrattezza ed estraneità.

Tempeste rosse e acquazzoni dalle gocce color limone (J.R.R. Tolkien, “Il signore degli anelli”)

– Giallo: rimanda alla comunicazione, ma evoca anche l’identità, l’estroversione e tutta una serie di parole connesse all’allegria, alla felicità. Non a caso, uno dei primi che viene alla mente se si chiede di associare il colore giallo è il sole, che è il simbolo massimo dell’altezza della luce e del calore. Questo colore richiama inoltre entusiasmo e una gran voglia di scoprire, viaggiando o parlando, più cose possibili.

– Rosso: rimanda all’amore e alle congetture affettive, che in un’eterogeneità di forme diverse si affacciano nella vita di tutti i giorni. Ricorda complessità e trame fitte, come i violini di Chagall che veleggiano nei cieli opachi, rischiarandoli con le vibrazioni elegantemente allestite a suon di note vermiglie. Il rosso rimanda al dinamismo, all’energia vitale che si diffonde e stimola in continuazione. E’ il contrario dell’asetticità.

– Viola: evoca magie, artifici, stregonerie e antri mistici e intrugli sconsigliabili. A livello emotivo il viola suscita tristezza e un sentore di mancanza di equità. In prossimità di stanze connotate da questa tinta, le persone avvertono un’atmosfera non rilassata, quanto piuttosto più appartenente a una fiaba o collegata a forme di spiritualità.

–  Blu: è uno dei colori, insieme al rosso e al verde, prediletti da tutte le età. Questa tinta, nelle sue varianti azzurrine, turchine, cobalto e le infinite altre, simboleggia la notte, lo spirito, la formazione di un legame sacrale. E’ di notte, infatti, quando il cielo si tinge di blu, che le grandi promesse vengono fatte e che si fidelizzano e consumano i patti più importanti. Il blu evoca poi saggezza, profondità e a tratti un sentore di lugubre, mentre la variante chiara è associata alla tranquillità

– Verde: anche questo colore è uno dei prediletti dalla maggior parte delle persone appartenenti a tutte le età. Si tratta di uno stimolo apparentemente neutro, eppure il verde evoca istintivamente la natura, e pertanto trasmette un senso di pace. La teoria della restorativeness in psicologia spiega che osservare elementi naturali (alberi, piante ecc..) abbassa i livelli di stress e aumenta la concentrazione, dunque qualunque elemento di questo colore assume connotazioni rilassanti e agevola la concentrazione. E’ inoltre associato alla meditazione e alla freschezza, mentre nelle tinte scure è connesso al disgusto.

Dunque, nulla in quello che ci circonda è mai realmente casuale, nè neutro, nemmeno il colore.

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