Spiegare chi è stato Umberto Eco sarebbe troppo difficile in un articolo web, nonché assolutamente riduttivo per lo spessore culturale che ha rappresentato fino al 2016, anno della sua scomparsa; per questa ragione, in questo articolo non si vuole “celebrare” la sua figura, ma gli si vuole rendere omaggio attraverso ciò che lui amava e identificava di più: la cultura.

Eco è stato principalmente un filosofo e scrittore, autore di uno dei romanzi più letti ed apprezzati nel mondo: con il suo In Nome della Rosa ha venduto oltre 50 milioni di copie ed è stato tradotto in 43 lingue, aggiudicandosi un primato letterario che lo ha consacrato come uno degli uomini più incisivi a livello culturale nel XX secolo sul pianeta. Ha dedicato gran parte della sua vita alla formazione ed all’università, formando giovani in materie umanistiche, comunicazione, linguistica e filosofia, elargendo lezioni nelle Università di San Marino e Bologna. Ed è proprio all’Università di Bologna che in questi giorni, la Corte dei conti ha deciso di concedere il nullaosta per il processo di acquisizione della collezione libraria appartenuta ad Umberto Eco.

Una notizia sensazionale -passata purtroppo in sordina- per quanti amando questo “poeta” novecentesco, hanno sempre desiderato conoscere la sua personale libreria, capire quali manoscritti lo abbiano ispirato, quali titoli ed autori abbiano in qualche modo contribuito a renderlo lo scrittore illuminato che era. Non è certo una questione da poco, soprattutto considerando che tra le righe di quei libri, è possibile leggere le annotazioni a margine e gli appunti che Eco ha scritto di suo pugno. Ovviamente, questa è una grande notizia anche per l’Università di Bologna, che attraverso il suo rettore, Francesco Ubertini ha prontamente dichiarato che sulla collezione di Eco si sta già preparando un grande progetto di studi, volto -attraverso date, annotazioni e collazioni filologiche- a ricostruire la “mappa mentale” che lo scrittore piemontese aveva nel momento esatto in cui ha scritto un preciso romanzo.

Le buone notizie non finiscono qui, perché in realtà, a beneficiare della collezione di libri di Eco, non sarà solo Bologna, ma anche Milano: è stato infatti stabilito che mentre a Bologna andrà la collezione “moderna”, nella Biblioteca Braidense sarà digitalizzata tutta la parte dei libri antichi, offrendo un panorama unico agli appassionati di filologia e scrittura classica.

Umberto Eco ha segnato incisivamente la cultura italiana e non solo, apportando romanzi, lezioni e principi letterari di cui ogni giorno studenti ed appassionati, si cibano avidamente. A lui si deve la nascita del DAMS, corso di laurea dedicato allo spettacolo ed alle arti, che ha reso ufficialmente materia di studio -degna di laurea- tutte quelle discipline considerate “espressioni” del corpo e della mente, sottolineando ancora una volta il suo spessore morale e culturale di uomo illuminato. Non è quindi necessario essere un suo fan o un suo accanito lettore, per comprendere l’importanza di questa notizia, che permetterà a tutti coloro che lo desiderano, di impossessarsi di una parte “dell’anima” di uno dei più importanti letterati italiani.

Ilenia Carbonara per MIfacciodicultura