Cioccolatini, rose rosse e tanti cliché per la giornata dedicata all’eterno sentimento dell’amore. Come ogni 14 febbraio, San Valentino è arrivato puntuale a sollevare azioni e reazioni uguali e contrarie. È arrivato tra lo stuolo di innamorati e non pronti ad affrontare l’impegnativo appuntamento con Cupido. Si dà il via alle corse dal fioraio e al ristorante, alle cene romantiche  condite da sentimentali dichiarazioni al chiaro di luna. Anche i soliti venti contrari non tarderanno ad arrivare. I venti di quelli che «San Valentino è l’emblema del consumismo capitalistico». Di quelli che all’amore ci credono poco o forse troppo per festeggiarlo una volta all’anno.

Innamorati a San Valentino

Che la si apprezzi o meno, la festa degli innamorati continua a guadagnare successi in tutto il mondo. Colora i negozi di rosso e profuma di rosa le vie e gli angoli delle nostre città. È il giorno in cui fidanzate e fidanzati si trasformano d’incanto in personaggi shakespeariani. Occasione per sfoggiare un romanticismo d’altri tempi, a momenti forzato, discutibile per il resto del tempo. Al lato opposto si levano le voci di single e “bastian contrari”, che nel tentativo di ribellarsi ad una tradizione quanto mai consunta, danno prova di un cinismo dai risvolti a volte scontati, spesso tremendamente patetici.

Ma al di là dei pro e dei contro che annualmente investono la fatidica giornata del 14 febbraio, viene da chiedersi: Valentino! Chi era costui?

In altre parole: qual è la leggenda che fece di questo santo l’ignaro patrono degli innamorati?

La più antica fonte recante notizie a proposito del santo è un documento ecclesiastico risalente ai secoli V o VI. È il Martyrologium Hieronymianum che riporta dati biografici sulla sua attività di vescovo. Un secondo documento, la Passio Sancti Valentini. di due secoli più tardi, ricostruisce il martirio del santo. Secondo queste fonti Valentino giunse a Roma con il proposito di convertire i pagani predicando il Vangelo. Ciò non piacque in special modo all’imperatore del tempo, Aureliano che, impegnato in una tenace e spregiudicata persecuzione dei cristiani, non poteva permettere che la popolarità del vescovo continuasse a crescere. Il 14 febbraio 273 per ordine dello stesso imperatore e per mano di un manipolo di soldati romani, Valentino venne fatto giustiziare.

Verona in love – San Valentino a Verona

Delle vicissitudini che portarono il martire ad essere celebrato come patrono degli innamorati ad oggi non ci sono notizie certe. La vicenda storicamente più accreditata coinvolge papa Gelasio I che nel V secolo trasformò la festa  pagana e licenziosa dei Lupercalia, in una ricorrenza più consona all’ideale dell’amore cristiano. Egli spostò tali festeggiamenti, officiati solitamente il 15 febbraio, al giorno precedente, tradizionalmente dedicato al santo di Terni. Ancora più intricate paiono le leggende che cercano di spiegare come da medievale la festività sia diventata moderna, dilagando di nazione in nazione.

Una festività dalle radici remote e confuse, un santo che forse non si sarebbe mai aspettato di diventare l’emblema dell’amore. Eppure, con i suoi favorevoli e i suoi contrari, vittima di stereotipi e commercializzazione, la festa degli innamorati sarà sulla bocca di tutti, o quasi, anche quest’anno.

Non ci resta altro che armarci di un pizzico di sana ironia e goderci lo spettacolo nel modo a ciascuno più congeniale, evitando di prenderci un po’ troppo sul serio, che l’amore, per essere bello, va preso a volte con un po’ di leggerezza.

Deborah Gressani per MIfacciodiCutlura