Haruki Murakami, nato il 12 gennaio del 1949, compie oggi 72 anni. Tutti conosceranno lo scrittore Murakami, ma nel giorno del suo compleanno cerchiamo di approfondire la conoscenza di questo autore che sembra mettere nero su bianco tutte le domande e le risposte che si pongono gli  esseri umani.

Haruki Murakami nasce a Kyoto, città che lascia all’età di un anno trasferendosi con i genitori prima nella città di Ashiya e poi a Kobe, dove sviluppa la sua personalità che emerge ben presto anche dai suoi scritti. Qui egli viene a contatto con un ambiente multiculturale approfondendo i testi di autori inglesi. Già dal liceo emerge l’amore per la scrittura ed  infatti collabora con il giornale della scuola.

Sembra essere scontata la scelta universitaria: letteratura. È qui, all’università Waseda di Tokyo, che incontra la sua futura moglie Yoko Takahashi. È il 1968, l’anno delle rivolte studentesche che Murakami vive in prima persona. Tre anni dopo si sposa e dopo svariati lavori riesce, insieme alla moglie, ad aprire un jazz bar dal nome Peter Cat che, dichiara egli stesso, diventerà  una spinta propulsiva a diventare successivamente scrittore.

Murakami passa le sue giornate tra musica e letteratura, ma sembra essere ancora lontano il momento in cui egli si sentirà pronto per scrivere un libro, ma esattamente nell’aprile del 1974, sdraiato su un prato a guardare una partita di baseball, deciderà di iniziare a scrivere il suo primo romanzo. Pubblicato nel 1979, il libro si intitola Ascolta la canzone nel vento e gli farà vincere il premio Gunzo come migliore scrittore emergente. Insomma, il talento di Haruki non poteva di certo rimanere nascosto! Successivamente, nel 1980 e nel 1982, vengono pubblicati altri due romanzi, rispettivamente Il flipper del 1973 e Sotto il segno della pecora: questi due libri insieme al primo romanzo costituiscono la Trilogia del ratto.

Lo scrittore a questo punto della sua vita vende il jazz bar e comincia a dedicarsi interamente ai suoi libri, che gli danno la possibilità anche di sostenersi economicamente. Si susseguono vari successi letterali, come il romanzo del 1988 Dance Dance Dance in cui è presente una delle frasi più emblematiche dello scrittore: «è impossibile conoscere il proprio destino senza averlo percorso fino in fondo». Bisogna vivere la vita, bisogna vivere i cambiamenti, è questo che ci suggerisce Murakami con i suoi romanzi che nel raccontare una storia, racconta l’esistenza di ognuno di noi.

Haruki Murakami nel 1991 si trasferisce negli Stati Uniti per lavorare come ricercatore associato a Princeton e nel 1992 diviene professore associato. Ma non si ferma qui, egli vive la sua vita sempre immerso tra gli scatoloni dei traslochi che lo portano da una parte all’altra del mondo. Nel 1993 infatti si trasferisce in California per insegnare all’università William Howard Taft. Negli anni successivi scrive tre importanti volumi che fanno parte della collana L’uccello che girava le viti del mondo che gli fanno ottenere il Premio Yomiuri nel 1996. Tra gli altri suoi scritti, uno particolarmente toccante è Underground, un saggio in cui Murakami ha raccolto le interviste dei sopravvissuti all’attentato alla metropolitana di Tokyo del 1995.

Nel 2001 lo vediamo di nuovo alle prese con un trasloco. Che cos’è la vita se non la ricerca della nostra essenza? E Murakami, tra una scatola di ricordi e una di libri, lo sa bene e mentre gira il mondo lo racconta con la sua penna, nei suoi romanzi, nei quali  dà vita ai pensieri di ciascuno di noi, in cui, attraverso le vicende dei protagonisti, ci consiglia e ci offre una prospettiva di vita che non avevamo mai considerato nella nostra corsa ad essere non sappiamo nemmeno cosa. L’ennesimo trasloco che vede Murakami protagonista della sua vita al di fuori dei libri, lo porta alla prefettura di Kanagawa a Oiso dove si dedicata alla scrittura e alla corsa. Proprio su questo argomento, nel 2009 scrive il libro L’arte di correre,  dove troviamo la sua filosofia circa la corsa e su ciò che lo portò a cambiare le sue abitudini di vita.

Haruki Murakami non è spaventato dal cambiamento, Murakami abbraccia il cambiamento e danza, perché ciò che devi fare è:

Danzare senza mai fermarti. Non devi chiederti perché. Non devi pensare a cosa significa […]. Se ti metti a pensare a queste cose, i tuoi piedi si bloccheranno. E una volta che saranno bloccati, io non potrò più fare niente per te […]. Anche se quello che fai può sembrarti stupido, non pensarci. Un passo dopo l’altro, continua a danzare.

Vanessa Romani per MIfacciodiCultura