Atlante illustrato degli sport inusuali. Nel titolo dell’ultimo libro del giornalista e scrittore Federico Vergari c’è davvero tutta la formula per guardare dritto negli occhi il pubblico di “young adutl” a cui è destinato. C’è il viaggio, l’idea di spaziare in giro per il mondo alla scoperta di culture lontane dalla propria, mettendo in gioco curiosità e una dose di fantasia; ci sono le illustrazioni di Loris De Marco a supporto del potere immaginifico, di quelli che in quanto “giovani adulti” dovrebbe dominare uno stile di vita proiettato al futuro e all’esplorazione, ergo alla conoscenza; c’è lo sport, nell’accezione di “inusuale”, dunque di quelle discipline meno conosciute, ma praticate a livello internazionale, talvolta note solo come giochi, ma delle quali si scoprono squadre, leghe e campionati.

D’altra parte Vergari parla di sport che nonostante meno noti sono comunque portatori dei sani valori della materia: condivisione, capacità di aggregazione ed inclusione, uso della logica oltre che del corpo, ma anche l’importanza di muoversi, di allenarsi per raggiungere obiettivi e rispettare le regole. Lo spirito di squadra o quello dell’autodisciplina in pratiche individuali.

Il punto è che tutto questo benchè lo si evinca dal solo titolo, in verità domina ogni singola pagina di un testo accattivante e coinvolgente, tanto per i giovani lettori che per gli adulti, per i quali diventa una sorta di albo da consultare per scoprire e “viaggiare” tra nozioni semi-sconosciute.

Così non si può che sorridere e rimanere a bocca aperta scoprendo che esiste un campionato di “Sasso, forbici e carta” (la famosa “Morra cinese”) o di “Lotta con i cuscini”; si rimane piacevolmente sorpresi nello scoprire che il “Cheerleading” è nato a fine ‘800 come disciplina al maschile, mentre oggi spopola negli USA con il 97% di partecipazione femminile. Ed ancora si gira il mondo scoprendo in Messico l’esistenza dell’ “Ulama”, la prima pratica sportiva a contemplare l’uso di una palla già dal XV secolo; in Brasile il “Bossball” o l’ “Indiaca”; in Olanda il “Chessboxing”; in Spagna la “Pelota basca”; in India il “Kabbadi”; in Myanmar il “Chinlone”; in Giappone lo “Yukigassen” o in Australia la “Corsa dei Cammelli”.

Per non parlare poi di quanto possa essere stupefacente, in particolare per tutti gli appassionati dalla popolarissima saga di “Harry Potter”, scoprire che esista tra i “babbani” un campionato nazionale, europeo e persino mondiale di “Quidditch”, ispirato al gioco praticato a scuola dal piccolo mago, con ben 1500 squadre sparse per il mondo.

L’altlante illustrato degli sport inusuali combina un’intuizione appassionante con l’originalità di proporre al “giovane adulto” di mettersi anche direttamente in gioco inventando uno sport grazie ad una sorta di decalogo fornito dall’autore in appendice per farlo.

Il libro di Vergari, dunque, non pone davanti ad una storia mozzafiato, indimenticabile per un intreccio sofisticato, ma è un capolavoro di scrittura “altruista”, un testo pensato per i “giovani adulti”, per aiutarli a crescere, fornendo loro degli strumenti alla loro altezza, partendo proprio dalla lettura.

Antonia De Francesco per MIfacciodiCultura