Una “favola dark” è così che definisce “Eva e la sedia vuota” (Longanesi, 2022) il suo autore Donato Carrisi. Il maestro del thriller italiano da una costola del suo ultimo romanzo – “La casa delle luci” (Longanesi, 2022) – lascia venire al mondo un brevissimo libro arricchito delle preziose illustrazioni di Paolo d’Altan: una favola destinata ai più piccini, ma che i più curiosi – come me – non si lasceranno sfuggire.

La protagonista è Eva una bambina che vive tutta sola in una grande antica casa; nella sua stanza c’è una sedia vuota con la quale parla. La piccola sostiene che quella sedia sia occupata da qualcuno che le risponda con la voce di un bambino ed è qui, su questo punto, che si gioca la storia.

Nella grande casa spenta in cima alla collina viveva tutta sola una bambina”.

L’impressione è che Carrisi si sia molto divertito: in primis a trasformare le sue parole in una traccia sintetica e incisiva che, in effetti, accompagna i disegni in bianco e nero di D’Altan; due a dargli un ritmo che la rende una lunga e melodiosa filastrocca. Questo motivo “sonoro” rende impossibile sospendere la lettura.

Dunque, questo primo “esperimento” letterario destinato da Carrisi al pubblico di bambini è sicuramente una piccola perla grafica, ma ovviamente molto distante dalle intrigate trame alle quali ha abituato il suo pubblico di lettori. Quanto successo possa avere tra i bambini dovremmo chiederlo a loro, ma sicuramente se di favole “rock” in qualche modo ne abbiamo letti diversi tentativi nel tempo, di favole “dark” – a me personalmente – non erano ancora mai capitate.

Va detto anche, però, che se il tentativo fosse pure quello di educare i più piccini alla suspence e all’intrigo delle sue costruzioni narrative, dove spesso nulla è come appare, allora sono pagine da non fargli perdere!