Cleopatra, la femme fatale dell'Antico Egitto che ammaliò Cesare e AntonioÈ considerata una delle icone più importanti nella storia, dal fascino sensuale e dal grande carisma. La femme fatale più famosa di tutti i tempi, ha ispirato drammi, opere, romanzi, dipinti e film. Una donna intelligente Cleopatra VII (Alessandria d’Egitto, gennaio 69 a.C. – Alessandria d’Egitto, 12 agosto 30 a.C.), nata da una concubina del faraone Tolomeo XII, della dinastia dei Tolomei, ultima regina d’Egitto. Cercò di restituire potenza e splendore al suo Paese, con il miraggio di un nuovo impero ellenistico-romano. Amata da due degli uomini più potenti del suo tempo, fu da molti temuta ed invidiata. Emancipata, istruita e acuta, era dotata di vere capacità politiche, tanto che salì al potere a 18 anni e vi rimase per circa un ventennio. Era una donna molto curiosa e colta: leggeva e guardava le tragedie e commedie greche, conosceva le basi dell’astronomia, della geometria, dell’aritmetica e della medicina. Era abilissima nella retorica, e soprattutto poliglotta: dominava perfettamente almeno otto lingue, incluso il copto, naturalmente il greco (sua lingua madre) e l’egizio, che aveva voluto studiare alla perfezione, in controtendenza rispetto alla sua famiglia.

Si presentò ai sudditi come personificazione della dea Iside. Plutarco, lo storico greco che ne traccia il ritratto più fedele, ne descrive l’intelligenza e la simpatia. Dal padre aveva preso il naso aquilino, e anche l’acconciatura con cui viene ritratta nelle monete non era bellissima. Era solita vestire da uomo, in segno di potere (nella tradizione delle donne faraone). Secondo Plutarcoera piccola, esile e spregiudicata. La regina attraeva non tanto per la bellezza fisica, più leggendaria che reale, ma per la sua forte personalità carismatica e poliedrica. La letteratura romana l’ha odiata fortemente, tanto che Plinio il Vecchio la definì regina meretrixEra, invece, una donna con una visione politica lucida e strategica, tanto da influenzare Roma con le sue armi. Tentò con ogni mezzo di salvare l’autonomia dell’Egitto, all’epoca già regione satellite dell’Impero Romano. La storia di Cleopatra si divide tra la Roma repubblicana, caput mundi, e Alessandria, capitale dell’Egitto tolemaico e del mondo ellenistico, l’Oriente romano.

È il 48 a.C. quando Cleopatra si presenta a Giulio Cesare. Famoso il suo stratagemma del tappeto, dentro cui si fece avvolgere per fuggire alle guardie egizie. Consegnato in dono a Cesare e srotolato nelle camere reali, lei ne uscì presentandosi con abiti sontuosi e alquanto succinti, chiedendo protezione e alleanza. La relazione con Giulio Cesare, che aveva più del doppio dei suoi anni (52 lui e 21 lei), assumeva per entrambi scopi politici: il dittatore romano doveva assicurarsi il controllo dell’Egitto, mentre Cleopatra sperava di riconquistare Alessandria ed il potere usurpato dal fratello Tolomeo XIII. Ricalcando le tradizioni sanguinarie dei Tolomei, la regina ordinò negli anni l’uccisione dei fratelli e della sorella Arsinoe, eliminando così qualsiasi concorrenza al trono. Visse per un paio di anni a Roma, qui fu pubblicamente l’amante di Cesare con cui ebbe un figlio, Tolomeo Cesare detto Cesarione. Alle Idi di marzo del 44 a.C. Giulio Cesare venne ucciso durante una seduta del Senato, e Cleopatra ritornò nella sua terra.

Sette anni dopo, in Turchia, è l’inizio della sua altrettanto leggendaria unione con Marco Antonio. Con lui ebbe due gemelli, Cleopatra Selene e Alessandro Helios. Quattro anni dopo, mentre era in viaggio per la guerra contro i Parti, Antonio incontrò nuovamente Cleopatra ad Antiochia, dove si sposarono. La storia d’amore più chiacchierata dei due imperi, diede alla luce un terzo figlio, Tolomeo Filadelfo. Cleopatra fu reggente dell’Egitto e di Cipro con Cesarione, mentre Alessandro Helios fu incoronato sovrano dell’Armenia, Media e Partia. Cleopatra Selene fu nominata sovrana di Cirenaica e Libia, mentre Tolomeo Filadelfo fu incoronato sovrano di Fenicia, Siria e Cilicia.

Nel 31 a.C, la sconfitta navale di Azio porterà al suicidio di Cleopatra e Marco Antonio. Prima di uccidersi, Cleopatra espresse il desiderio di essere sepolti assieme. Le cronache dicono che Ottaviano l’accontentò, ma la tomba dei due sposi non è mai stata trovata. Nel 2009, l’egittologo Zahi Hawass annunciò di aver scoperto una camera nascosta al di sotto del tempio di Taposiris Magna, 50 km a ovest di Alessandria, dove sono state rinvenute 10 mummie appartenenti alla nobiltà del tempo. Gli scavi continuano, ma l’attribuzione non è ancora stata confermata.

Continuando con le curiosità, la Regina dei Re era anche un’esteta e donna attenta al proprio corpo. Usava fanghi e sali del mar Morto per la circolazione e gli inestetismi, oli e unguenti vari per la pelle e i capelli, polveri naturali per il trucco. Si faceva arrivare anche da paesi lontani spezie, aromi e balsami per la sua toiletta quotidiana. Alcuni le attribuiscono la prima depilazione della storia, divenuta sinonimo di nobiltà e alto ceto sociale. Aaron Fait, un botanico italiano, ricercatore presso l’Università ebraica del Negev (Israele), ha identificato e fatto ricrescere nel giardino botanico del kibbutz di Ein Gedi, ‘’afarsemon, pianticella dalla fiorescenza gialla fonte del leggendario ed intenso profumo usato da Cleopatra. La pianticella cresceva abbondante nelle piccole oasi delle rive israeliane del Mar Morto. La regina ne entrò in possesso, durante i suoi soggiorni vicino Masada, dove Erode aveva regalato a lei e a Marco Antonio una villa adibita a relax e beautyfarm. Cleopatra gradiva i profumi shock, che rispecchiavano la sua personalità esplosiva. Quando si recò a Tarso (attuale Turchia) per sedurre Marco Antonio, lo fece su una nave con le vele impregnate di forti profumi erotici, con fanciulli e fanciulle che danzavano nudi a prua (fonte Plutarco).

Fino al ‘600 incarnò la figura della peccatrice, condannata prima dalla propaganda di Ottaviano e poi da quella cristiana. Nell’Ottocento diventa l’eroina romantica dal fascino esotico, che è tanto piaciuta al cinema. Nei primi anni del Novecento arrivano i film muti in bianco e nero a lei ispirati (1912/1913). Nel 1917 la Twentieth Century Fox realizza il sonoro Cleopatra di Gordon Edwards, con un’emblematica Theda Bara. Cleopatra, però, è ancora un personaggio troppo moderno e censurato. Solo nella seconda metà del secolo la svolta ed una nuova interpretazione: emancipata e trasgressiva, ride della morale che la condanna e diventa affascinante nel momento in cui la trasgredisce. La consacrazione vera e proprio arrivò con l’indimenticabile Cleopatra di Joseph Mankiewicz (1963) ed il volto di Elizabeth Taylor, innamorata tanto sul set quanto nella vita privata del Richard Burton/Marco Antonio.

Quasi tre millenni ci separano da quella Valle del Nilo, che si insinuava nell’aura dell’Antico Egitto e dei Faraoni. Tradizioni e riti, intrecci di lotte familiari e conquiste del trono, grandi misteri non ancora svelati. L’ultima regina ellenica ha superato le sue ambizioni, conquistando una fama plurisecolare. Cleopatra è amore, sesso e potere: ha tutti gli elementi per resistere nel tempo e adeguarsi alle epoche.

Fuck Pirlott, let’s rock

Lara Farinon per MIfacciodiCultura